24 settembre 2020

Agire con lungimiranza di fronte alle conseguenze del coronavirus

Avvio della sala operativa, creazione dei pannelli di gestione delle operazioni, definizione della cadenza dei rapporti: ecco come ha reagito l’ISP applicando in modo coerente i principi di condotta. Inoltre, il punto sulle ripercussioni del virus: non solo conseguenze dirette sui corsi ma anche sullo sviluppo del blended learning.

Martedì, 25 febbraio 2020. Dal Ticino giungono le prime notizie che riportano alcuni casi di un virus fino ad allora poco conosciuto. Le voci diventano certezze e nel pomeriggio dello stesso giorno il comitato di direzione allargato tiene il primo rapporto sulla situazione legata al coronavirus. Fino a fine luglio, si sono tenuti in tutto 65 altri rapporti (a partire dal quattordicesimo, esclusivamente via Skype).

Sotto la guida esperta e lungimirante del direttore Reto Habermacher, la direzione ha rapidamente affrontato insieme ai responsabili di settore il continuo variare dei problemi. Se all’inizio l’obiettivo era affrontare le questioni legate ai rischi di contagio in singoli corsi, le priorità sono cambiate con il tempo e si è passati a spostare i corsi alla seconda metà del 2020 o all’inizio del 2021 oppure a elaborare un piano di protezione generale in stretta collaborazione con i CRF (Centri regionali di formazione) e con altri partner. 

Tra marzo e luglio, sono state coinvolte 122 attività, per un totale di 2573 partecipanti. Di queste, è stato possibile posticiparne 105. Tutti i cambiamenti e le cancellazioni sono stati discussi con i direttori di corso interessati, in modo da garantire pienamente lo svolgimento di una nuova sessione. Grazie all’instancabile impegno di tutti i partner e amministratori coinvolti, è stato inoltre possibile limitare al minimo le perdite finanziarie, sia per l’ISP che per gli hotel e per gli organizzatori dei seminari, che possono così contare sulle entrate previste fino a metà dell’anno prossimo. La maggior parte di questi rinuncerà in parte o in tutto a richiedere risarcimenti.

Questi erano gli aspetti immediati e operativi legati a questa situazione straordinaria.

Ciò che, fino all’inizio dell’anno, la maggior parte degli organizzatori dei corsi (tra i quali l’ISP) riteneva possibile solo in futuro, con il COVID-19 è diventato realtà e dovrà essere recepito nella strategia a lungo termine. Una classe può infatti incontrarsi virtualmente attraverso un sistema di videoconferenza invece che solo fisicamente in aula. Ci si vede, si discute, si ricevono le lezioni dei formatori e si può lavorare in coppia o in gruppo. Certamente, nel contesto virtuale manca un po’ la vicinanza sociale e non è possibile trasmettere o esercitare tutti i tipi di contenuti. Le tecnologie si svilupperanno però in tempi brevi, aprendo possibilità che ancora non possiamo immaginare. Insieme ai nostri partner, noi dell’ISP promuoveremo a medio termine il blended learning, che prevede sia attività online che in presenza.

A medio termine, l’ISP riconosce una nuova ripartizione dei ruoli. I ruoli classici di docente o di istruttore diventano quelli di affiancatore dell’apprendimento, di mentore e di tutor online. La responsabilità per l’apprendimento si sposta sempre più da chi insegna a chi impara. Sappiamo che non tutti i colleghi riusciranno a gestire sin da subito la nuova configurazione dell’apprendimento: nuovi ruoli necessitano di nuove competenze e non tutti i bravi insegnanti sono anche bravi coach. Nelle ultime settimane sono nate molte nuove tendenze e offerte nell’ambito delle competenze metodologiche online e legate ai media. L’ISP prende atto di queste tendenze a mano a mano che appaiono; adeguerà e amplierà di conseguenza la propria offerta per referenti, coach e mentori.

Vi terremo al corrente sui prossimi sviluppi in questo contesto.

Abbonarsi alla newsletter

Restate sempre informati grazie alla newsletter ISP.